Sulla intitolazione “All’unità
d’Italia” del nuovo ponte realizzato sulla Terni – Rieti in località
Galletto, la Giunta regionale tornerà alla carica nei confronti dell’Anas, e
se necessario del Governo nazionale, dopo il diniego dell’ente strade alla
proposta fatta nell’anno del Centocinquantesimo dalle associazioni ternane
Anpi a Anppia, ed alla quale l’Anas ha obiettato che il nome Ponte
dell’Unità d’Italia spetta di diritto al futuro Ponte di Messina.
A spronare l’esecutivo di Palazzo Donini a chiedere un sollecito ripensamento
all’ente nazionale strade, è il testo di una mozione, a firma dei
consiglieri regionali del Pd Luca Barberini e Renato Locchi, che l’Aula di
Palazzo Cesaroni ha votato alla unanimità (23 voti favorevoli), con la sola
astensione dal voto del consigliere della Lega Nord Gianluca Cirignoni.
Illustrando il contenuto della mozione, Luca Barberini ha spiegato che la
denominazione rifiutata dall’Anas con forte ritardo, non solo per la
prenotazione del nome per il futuro ponte sullo stretto, ma anche perché
l’opera non sarebbe né ultimata né storicamente cosi rilevante, ha
obiettato che nel punto in cui è stato realizzato il ponte, “c’era in
precedenza un punto di dogana tra lo Stato Pontificio e la parte più a nord
del Regno delle Due Sicilie”, e soprattutto, ha chiarito, il ponte in
località Cieco, esiste già e non è solo un progetto come quello sullo
Stretto di Messina. Sull’argomento è intervenuto l’assessore Silvano Rometti
per precisare l’Anas sulla richiesta ha risposto con incredibile ritardo; che
la Giunta ha già provveduto in data 24 ottobre a chiedere all’ente un
ripensamento, e che nelle prossime settimane la questione verrà posta anche
al Governo nazionale.