IMPRENDITORI UMBRI INTERESSATI ALLA FIREMA DI SPELLO – La Giunta regionale risponde all’interrogazione di Barberini

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Sulla vertenza dello stabilimento di
Spello della “Firema Trasporti”, da mesi in amministrazione straordinaria
(legge ‘Marzano’), il consigliere regionale del Partito Democratico, Luca
Barberini ha chiesto all’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi
quali iniziative intende mettere in campo l’esecutivo regionale per evitare
la chiusura dell’impianto umbro. Barberini ha evidenziato l’importanza di interventi immediati perché
altrimenti rischiano di rimanere senza lavoro 40 dipendenti e questo – ha
detto – “avrebbe ricadute gravissime sul territorio”.

Riommi, ha ricordato che Firema è “il principale gruppo privato italiano
per la manutenzione ferroviaria e che rappresenta attualmente uno dei tavoli
di crisi più scottanti poiché, tra diretti e indiretti, occupa migliaia di
lavoratori. L’impianto di Spello ha aggiunto -, confrontandolo con gli altri
due del Gruppo (Casetta e Milano) è il più piccolo che, seppure senza
problemi particolari diretti, ha subito le criticità proprie degli altri
due. Nel corso dell’amministrazione straordinaria si è verificata la
possibilità di acquisto da parte di Ansaldo (Finmeccanica), ma ad oggi tutto
ciò non risulta fattibile”.
Per la specificità del sito umbro, ha poi spiegato Riommi, già in passato
erano stati manifestati interessi da parte di imprese ed a tutt’oggi esiste
la possibilità che anche imprese umbre possano rilevare questa attività.
Per questo, nel prossimo incontro programmato al Ministero dello Sviluppo
economico alla presenza del Commissario presenteremo la nostra proposta di
non tenere unito il Gruppo Firema, ma prevedere la possibilità che
l’impianto di Spello non venga dismesso lasciando aperta la possibilità
concreta che un gruppo di soggetti possano rilevare l’attività”.

Barberini si è dichiarato “soddisfatto della risposta dell’assessore ed ha
rimarcato l’importanza dello scorporo del sito spellano definendo questa
possibilità positiva a salvaguardia delle maestranze e della economia del
territorio”.

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