TRASPORTO SANITARIO, INCONTRO CON I SINDACATI

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Alla fine della seduta odierna del Consiglio
regionale, l’Ufficio di Presidenza e alcuni consiglieri regionali, tra cui Luca Barberini per il PD,
hanno incontrato i rappresentanti Cgil, Cisl e Cisal dei lavoratori del
trasporto sanitario regionale che stanno attuando un sit in di fronte ai
palazzi della Regione Umbria e che da tempo pongono all’attenzione delle
istituzioni le problematiche relative al proprio lavoro.

I rappresentanti dei lavoratori, intendono cogliere occasione dell’attuale
fase di riordino del sistema sanitario regionale, per avere la possibilità
di rapportarsi con i soggetti istituzionali regionali (Assemblea legislativa
ed Esecutivo regionale) per poter concretamente illustrare e risolvere le
numerose problematiche del servizio “mettendo al centro – hanno tenuto a
precisare – il lavoro ed i lavoratori”.

La delegazione degli operatori del trasporto sanitario ha posto l’urgenza
di superare quella che è stata definita “disomogeneità del sistema” del
servizio di conduzione delle ambulanze, sia per ciò che riguarda il servizio
del 118 che quello del trasporto ordinario di malati. Chiedono il superamento
dell’attuale regime di appalti che nelle quattro Asl umbre regola i
rapporti di lavoro con la Croce Rossa e con le altre associazioni regionali
di volontariato che partecipano al servizio. Si chiede quindi
l’internalizzazione del servizio, con la possibilità di effettuare
concorsi pubblici e “senza per questo – sottolineano – esautorare le
associazioni che rappresentano un pezzo di storia delle città umbre”.
Altra richiesta riguarda il superamento delle gare di appalto che con il
meccanismo del massimo ribasso e senza prevedere il riassorbimento di
professionalità già sperimentate, determinano “precarizzazione e
abbassamento della qualità dei servizi, come accaduto nella Asl 1”. Si
chiede quindi l’accreditamento delle associazioni che operano sul
territorio regionale e l’affidamento diretto ad esse del servizio. La
delegazione sindacale ha poi sollevato il problema dei venti lavoratori della
Cri che nella Asl 2 hanno sì ottenuto la proroga dell’appalto di ulteriori
sei mesi, “ma senza prospettive per il futuro”.

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