In Prima Commissione del Consiglio regionale prosegue la discussione del
disegno di legge della Giunta sul riordino del sistema sanitario regionale.
Nella mattinata odierna sono stati discussi gli articoli dal numero 8 al
numero 20, con il rinvio del dibattito sui seguenti a domani mattina. I primi
sette articoli sono stati approvati della seduta di giovedì 25 ottobre
scorso.
L’articolo 8, “Aziende ospedaliere”, è stato quello
su cui si è registrato un confronto più articolato, con vari interventi da
parte dei commissari a cui ha fatto seguito l’approvazione del testo proposto
dalla Giunta con 4 sì (Pd, Prc, Idv), 1 no (Barberini) e 2 astenuti (Udc e
Pdl).
All’articolo sono state apportate modifiche in base agli emendamenti
approvati dalla Commissione, presentati da Gianfranco Chiacchieroni (Pd,
istituzione dei dipartimenti interaziendali) e Oliviero Dottorini (Idv,
autonomia tecnico organizzativa alle professioni sanitarie non mediche).
L’emendamento Barberini–Smacchi è stato invece bocciato con 4 no (Pd, Prc,Idv), 1 sì (Barberini) e 3 astenuti (Udc e Pdl).
Luca Barberini (Pd) ha illustrato l’emendamento, firmato insieme al collega Andrea Smacchi, che proponeva di “istituire una sola azienda sanitaria-ospedaliera, articolata in due poli situati a Perugia e Terni, dato che al contrario si manterrebbero due aziende che insistono su 450 mila abitanti
ognuna, un caso unico in Italia. La loro presenza risponde ad esigenze
burocratiche e politiche e non a quelle dei cittadini. Semplificando e
riducendole ad una soltanto si potrebbero risparmiare fondi per i servizi”.
“Tutti chiedono la razionalizzazione – ha sottolineato Barberini – ma nessuno la porta avanti. La proposta della Giunta contiene delle forti contraddizioni e non è certo così che si
combattono le liste di attesa. Si arriverà a soluzioni più avanzate quando
la situazione economica lo imporrà”.
L’articolo 10, “Atto aziendale”, è stato modificato
con l’approvazione all’unanimità dell’emendamento che introduce un
codice etico per il personale delle aziende sanitarie e delle associazioni
che svolgono attività nelle strutture sanitarie.
All’articolo 11
(“Università”) è stato approvato l’emendamento
che inserisce dei vincoli precisi per i protocolli di intesa tra Regione e
Università definendo i criteri per la costituzione delle strutture
organizzative, i criteri di ripartizione degli oneri e di utilizzo dei
risultati delle attività formative e di ricerca e, in generale, i livelli di
compartecipazione ai risultati di gestione.
L’articolo 14, “Organi delle
Aziende sanitarie regionali”, su proposta della Giunta, è stato
modificato inserendo il Collegio di direzione tra gli organi delle Aziende
unità sanitarie locali, ospedaliere e ospedaliero universitarie.
All’articolo 15, “Direttore generale: poteri e competenze”, sono stati
ribaditi i principi relativi all’umanizzazione delle cure che il direttore
generale della Asl deve seguire nell’espletare le proprie funzioni.
L’articolo 18, “Valutazione dell’attività del
direttore generale”, è stato modificato, con la previsione di “componenti esterni”
nell’organismo di valutazione del direttore generale.
All’articolo 19, “Decadenza e revoca del direttore generale”, è stato unanimemente
introdotto (emendamento Monni, Barberini, Monacelli) un termine di 6 mesi per la copertura temporanea dell’incarico di direttore generale – in caso di
decadenza o revoca – prima della nomina da parte del nuovo direttore della
Giunta.
L’articolo 20, “Direttore generale dell’Azienda
ospedaliero-universitaria: ulteriori disposizioni”, è stato infine
integrato con l’emendamento Barberini (sì all’unanimità) che introduce la
decadenza del direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria tra
le procedure da disciplinare con il protocollo di intesa Regione–Università.