SERT FOLIGNO, ASCOLTATO IL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL2 – Dopo l’intervento di Barberini, chiesta una risoluzione per annullare il trasferimento e il contratto d’affitto

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Spostare un Ser.T è una cosa da non fare, a meno che non stia per crollare il palazzo, ed è proprio il caso di Foligno. Abbiamo cercato spazi insieme al Sindaco e anche al Vescovo nelle strutture del Comune e in quelle della Curia, senza trovare una soluzione adeguata, mentre all’interno dell’Ospedale non c’è spazio per il Ser.T. Quindi la soluzione è stata quella di affidarsi ad un bando pubblico per individuare locali rispondenti alle esigenze della struttura”: lo ha detto stamani, in audizione nella Commissione Sanità del Consiglio regionale, il direttore generale della Azienda Usl Umbria numero 2, Sandro Fratini.

La convocazione del direttore è stata sollecitata dai consiglieri Luca Barberini(Pd), che ha chiesto al presidente della Commissione Massimo Buconi di ascoltare Fratini sulla scelta della ubicazione del nuovo Ser.T di Foligno, e Franco Zaffini (Fd’I), che sull’argomento ha presentato due interrogazioni (ancora senza risposta) e, non soddisfatto di quanto affermato dal direttore nell’audizione odierna, annuncia una proposta di risoluzione da indirizzare all’Aula perché “impegni la Giunta a fare in modo che sia rivista la scelta, sbagliata – sottolinea Zaffini -, di ospitare il Ser.T nella struttura di viale Ancona, utilizzando lo strumento tecnico dell’autotutela. Il Ser.T – secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia – deve stare o dentro l’ospedale o immediatamente a ridosso, come in tutte le altre località umbre, e soprattutto lontano da scuole e zone densamente abitate”.

Barberini ha detto che la scelta di spostare il Ser.T “può avere soddisfatto il rispetto formale dei requisiti, ma c’è un aspetto politico che evidenzia come tale scelta non sia soddisfacente: non è vicina all’ospedale ma vicina invece ad una scuola per l’infanzia, è scelta onerosa perché l’affitto sarà di 65mila euro l’anno ed inoltre va contro una deliberazione del Consiglio comunale di Foligno che, addirittura all’unanimità, dava mandato all’Azienda sanitaria locale di identificare un sito idoneo nelle vicinanze dell’ospedale. Una scelta dunque contraria alle indicazioni della politica che non può rinunciare al suo ruolo, e una scelta impopolare perché le proteste sono solo all’inizio, e pure anti-economica. Non possiamo difendere l’indifendibile”.

Durante l’audizione, il direttore Fratini ha spiegato che nell’ospedale di Foligno non c’erano spazi disponibili grandi come quello che serve al Ser.T e che la decisione di spostarlo in viale Ancona è arrivata dopo che nessuna delle due offerte pervenute con il primo bando, che richiedeva espressamente la vicinanza all’ospedale, è stata ritenuta idonea. È stato fatto quindi un secondo bando con requisiti diversi e, fra le tre offerte pervenute, è stata ritenuta idonea la soluzione di viale Ancona, che è nelle vicinanze di un Distretto sanitario, regolando gli aspetti economici secondo i valori indicati dall’Agenzia del Territorio. Per quanto riguarda la prossimità a nuclei densamente abitati, Fratini ha sottolineato che gli utenti del Ser.T non sono più tanto i tossicodipendenti in cerca della dose di metadone, sensibilmente calati, quanto piuttosto professionisti alle prese con altre dipendenze, fra cui l’uso di cocaina o il gioco d’azzardo, problematiche sulle quali il centro di Foligno rappresenta, da tempo, un importante punto di riferimento.

Ma le risposte date dal direttore non hanno soddisfatto le istanze dei consiglieri regionali: per Zaffini non si capisce come mai il Ser.T di Perugia dispone di 300 metri quadrati di superficie mentre a Foligno ne servono il triplo; Valentino (FI) ha ricordato come per trasferire il Ser.T di Perugia non c’è stata esitazione a includerlo nell’ospedale proprio per evitare una scelta impopolare e che le destinazioni urbanistiche possono essere mutate rapidamente se c’è un interesse pubblico; Barberini ha riferito che gli abitanti del quartiere stanno costituendo un comitato e segnalano l’aumento di furti nella zona, quindi il fatto che finora non sia successo niente di grave non significa che i problemi non ci sono, ed è anzi compito della politica rispondere al meglio alle necessità dei cittadini.

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