LUCA BARBERINI ELETTO IN CONSIGLIO REGIONALE CON QUASI 7MILA PREFERENZE: È TRA I PIÙ VOTATI IN UMBRIA

“Ora subito a lavoro per portare elementi di innovazione”
Luca Barberini eletto in Consiglio Regionale, con una pioggia di voti. Il giovane esponente folignate del Partito Democratico è risultato tra i più votati dell’Umbria, con quasi 7mila preferenze. Un vero e proprio exploit, che ha portato il volto nuovo della politica regionale ad essere tra i primi tre consiglieri eletti nel Pd. Poco meno di 3mila i voti conquistati a Foligno, sua città natale. Tante le preferenze ottenute in Valnerina, in tutti i territori dell’Area vasta e in tanti altri comuni umbri, compreso il capoluogo. Un successo decretato dall’impegno e dalla validità del programma presentato da Luca Barberini, per il futuro dell’Umbria. “Sono molto contento – afferma il neo consigliere regionale – del successo ottenuto dalla presidente Catiuscia Marini e dal Partito Democratico e sono molto soddisfatto del mio risultato personale, che va al di là di ogni aspettativa. Non si tratta di un merito soltanto personale, ma di un’affermazione frutto di un grande lavoro di squadra messo in campo sul territorio, a partire dalle esigenze e dalle aspettative delle persone. Credo che la gente abbia capito e apprezzato la mia proposta, che interpreta la politica come passione e servizio”. “Colgo l’occasione – aggiunge Barberini – per ringraziare quanti hanno sostenuto la mia candidatura e quanti hanno lavorato insieme a me, per raggiungere questo importante risultato”. “Non appena insediato – prosegue il neo consigliere regionale – inizierò subito a lavorare, per contribuire a portare elementi di innovazione nella nostra Regione. Il mio primo impegno, come annunciato in campagna elettorale, sarà quello di concorrere a promuovere nuove opportunità di lavoro e più occasioni di progresso sociale”. “Tra le mie priorità – prosegue Luca Barberini – anche l’idea di costruire un rapporto nuovo fra istituzioni regionali e comunità locali. La proposta è quella di rendere la Regione un ente più legislativo e meno esecutivo: una struttura capace di promuovere strumenti di sviluppo, delegando però a Comuni e Province la gestione della realtà quotidiana, per recuperare risorse importanti da ridistribuire sul territorio”.