“Sull’abolizione del listino elettorale esiste, da mesi, una nostra proposta di legge per consentire l’ingresso in Consiglio regionale soltanto agli eletti direttamente dal popolo e per dare più potere al voto dei cittadini: basta proclami, apriamo un confronto serio su questo tema per fare riforme vere e recuperare il rapporto con gli elettori”. <br> Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Luca Barberini e Andrea Smacchi, commentando la volontà espressa, stamani, dal presidente della Prima commissione consiliare, Oliviero Dottorini, a seguito del successo della raccolta di firme per il referendum contro legge elettorale “Porcellum”, di avviare un percorso per l’abrogazione del cosiddetto “listino” presente nella attuale legge elettorale regionale. <br> “Rammentiamo a Dottorini – sottolineano i due consiglieri del Pd – che già da tempo esiste un disegno di legge organico per eliminare il listino regionale e permettere agli umbri di poter scegliere tutti i componenti del Consiglio regionale e non solo una parte di essi, superando quindi l’attuale sistema, che invece consente di eleggerne sei nominati dai partiti della coalizione vincente. La nostra proposta è l’unica formalmente scritta e presentata in tal senso e va quindi al di là dell’effetto annuncio, che sembra tanto appassionare un certo modo di intendere e di fare la politica. Siamo convinti che il sistema “Porcellum” e i listini bloccati in genere contribuiscono ad allargare il divario tra politica e cittadini, interrompendo il rapporto di fiducia che necessariamente si deve instaurare, a tutti i livelli, tra elettore ed eletto. I listini bloccati rappresentano, infatti, una palese limitazione della democrazia e fanno crescere il già importante numero di persone che, in questi anni, si sono allontanati dall’impegno politico, dalle istituzioni e dal voto. Rivendichiamo con forza la volontà di portare avanti il disegno di legge depositato la scorsa estate, che è stato apprezzato da tanti cittadini. Anche se ad alcuni può apparire una questione non urgente, di fronte alla crisi economica e sociale in corso – affermano Barberini e Smacchi – riteniamo importante affrontarla subito per dare una risposta chiara e tangibile alla comunità regionale, che dalla classe politica attende riforme vere e segnali di rigore, a cominciare dall’abbandono di sistemi autoreferenziali, a cui non vogliamo affatto abituarci. Non è mai troppo presto fare una cosa giusta e utile”.