Sarà direttamente la Giunta regionale,
entro un massimo di due mesi, a produrre una propria proposta in merito alla possibilità di realizzazione di manufatti in territorio agricolo. Il mandato è arrivato dalla seconda Commissione consiliare che, aveva all’ordine del giorno un’audizione con l’assessore regionale all’Urbanistica chiamato ad esprimersi su due analoghe proposte di legge sulla realizzazione di annessi agricoli, dei consiglieri Barberini, Galanello e Smacchi (PD) e di Monacelli (Udc). Sottolineando come interventi diffusi nel territorio agricolo e privi di ogni criterio localizzativo e di qualità architettonica determinerebbero una gravissimo danno al paesaggio umbro, l’assessore ha spiegato che qualora si
volesse dare una risposta ai cittadini, non imprenditori agricoli, per la coltivazione dei loro fondi, che dimostrino la necessità di un modesto immobile per il ricovero di piccoli attrezzi agricoli, si potrebbe prevedere:
una limitata superficie degli annessi agricoli di pochi metri quadrati, con caratteristiche di precarietà e provvisorietà, senza strutture fondali fisse, limitandone l’altezza a 2/2,5 metri; una superficie minima del fondo
di proprietà del richiedente che giustifichi la necessità di una struttura di supporto all’attività agricola e l’obbligo di rimozione al venir meno dell’attività di coltivazione; caratteristiche di materiali da costruzione esclusivamente o preferibilmente in legno. Spetterà ai Comuni stabilire i
criteri localizzativi escludendo determinati ambiti del territorio che rivestono particolare interesse paesaggistico, ambientale e territoriale. A margine dell’audizione, la Commissione e l’assessore hanno anche concordato
l’illustrazione, in una apposita riunione, dei criteri adottati
dall’Esecutivo per il nuovo Piano paesaggistico regionale in fase di realizzazione.