A Palazzo Cesaroni sono iniziati i lavori
del Consiglio regionale con l’esame della legge regionale sulla
“Semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento regionale e
degli enti locali territoriali”, un testo complesso di 145 articoli che si
propone di ridurre drasticamente i tempi burocratici di Regione ed enti
locali umbri nel rilascio di pratiche amministrative autorizzazioni e
permessi.
L’atto è stato illustrato per la maggioranza dal consigliere Luca Barberini (Pd), che ha definito la legge “un riordino senza precedenti
di procedure e normative, in nome della semplicità a tutto vantaggio di
cittadini ed imprese”.
“Questa legge attua uno dei punti fondamentali del
suo programma di legislatura, quello di una Regione Umbria più semplice,
più efficiente e più attenta alle nuove sfide della società complessa di
oggi. La semplificazione amministrativa e normativa avvia un percorso non
più rinviabile di liberazione di risorse, oggi assorbite da processi
burocratici che ritardano oltremisura le risposte della Pubblica
Amministrazione, per destinarle al potenziamento del sistema economico
produttivo; per favorire la competitività delle imprese e, non da meno, per
semplificare la vita quotidiana delle famiglie e dei cittadini umbri.
Si tratta di una classica riforma a costo zero che presuppone un riordino
senza precedenti di procedure e normative, con l’obiettivo finale di
perseguire la più ampia semplicità di procedure e adempimenti senza per
questo cadere nella superficialità: è una sfida vera che non ci spaventa
perché siamo consapevoli che far fronte alla complessità attraverso la
semplicità sia la strategia vincente.
Per questo obiettivo ambizioso, il disegno di legge sulla semplificazione
amministrativa strettamente collegata a quella delle norme esistenti impegna
Giunta e Consiglio regionale a predisporre entro date precise, fino il 31
dicembre 2014, testi unici che in ordine di priorità riguardano i seguenti
settori: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo, governo del
territorio, sanità e servizi sociali.
Con la riduzione degli adempimenti amministrativi e dei relativi costi a
carico dei cittadini, delle imprese la legge punta ad un risparmio effettivo
dei costi, pari al 25 per cento, e per farlo introduce disposizioni collegate
automaticamente alla decorrenza dei termini, come l’indennizzo monetario per
il ritardo della P. A. nella conclusione del procedimento.
Strumento per attuare gli obiettivi prefissati, è il piano triennale di
semplificazione, adottato dalla Giunta regionale e sottoposto alla
approvazione del Consiglio regionale. Definisce linee guida, modalità
organizzative e tecnologiche, verifica e controllo sullo stato di avanzamento
e sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi.
Fra le novità essenziali del disegno di legge sono da segnalare: la
conferenza dei servizi, individuata come soggetto sul quale far convergere
tutte le procedure per evitare sovrapposizione di competenze e snellire gli
adempimenti, anche attraverso l’utilizzo della conferenza telematica; lo
sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia
(Suape); il nuovo istituto della Scia (Segnalazione certificata di inizio
attività) che sostituisce la Dia (dichiarazione di inizio di attività); il
rafforzamento dell’istituto dell’autocertificazione da parte dei
professionisti; la fissazione di tempi precisi per l’esame di istanze di
cittadini ed imprese; la riduzione in materia di edilizia a due soli titoli
abilitativi.
La legge abolisce anche alcune certificazioni ormai ritenute inutili e
superate, ad esempio l’idoneità fisica all’impiego e introduce modifiche in
tema di urbanistica ed edilizia come per la vigilanza, responsabilità e
sanzioni, per favorire e l’ulteriore recupero di annessi agricoli; per la Vas
(valutazione ambientale strategica).
Il disegno di legge e tutti gli emendamenti presentati sono stati esaminati
dalla Prima Commissione che ha deciso a maggioranza, con 4 voti favorevoli, e
3 di astensioni tecnica di esprimere parere favorevole sul testo che si
propone, così come risulta modificato”.
SCHEDA TECNICA SULLA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
La legge sulla “semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento
regionale e degli enti locali territoriali umbri, è intesa come fattore
fondamentale di competitività; punta alla modernizzazione del sistema
burocratico, favorendo competitività, crescita economica e innovazione,
anche tecnologica, del sistema produttivo.
Punti centrali della legge:
1) RIDUZIONE ENTRO IL 2012 DEL 25 PER CENTO DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI che
ricadono sulle imprese incidendo negativamente su circa l’1,7 per cento del
Pil italiano.
2) SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE – La Regione, in attuazione di
quanto previsto nel programma di governo, avvierà una vasta opera di
semplificazione delle procedure amministrative regionali e del sistema
normativo, promuovendo il più ampio uso di strumenti informatici e
telematici al suo interno e nei rapporti con la pubblica amministrazione, i
cittadini e le imprese, attraverso le infrastrutture della community network
regionale.
3) OBIETTIVO DI QUESTA LEGISLATURA la rimozione e la riduzione degli adempimenti
amministrativi e dei relativi costi; dei tempi per l’espletamento dei
procedimenti amministrativi ‘introducendo l’indennizzo monetario per il
ritardo nella conclusione dei procedimenti; la previsione di un particolare
favore nei confronti delle imprese in possesso di alcune certificazioni di
qualità ambientale; una forte implementazione dell’e-government nelle
amministrazioni locali.
4)LA CONFERENZA DI SERVIZI perfezionata viene individuata come strumento
privilegiato per ridurre tempi e sovrapposizioni e soddisfare esigenze di
semplificazione e celerità del procedimento.
5) ATTUAZIONE PREVISTA IN DUE FASI: NELLA PRIMA introducendo alcune discipline
dirette ad accelerare e a semplificare l’azione amministrativa; fissando
procedure telematiche e scadenze direttamente individuate nel disegno di
legge; razionalizzazione della conferenza di servizi e trasformazione dello
Sportello unico per l’edilizia in Sportello unico per le attività produttive
e per l’attività edilizia (Suape), inteso come interlocutore unico delle
imprese; semplificando la normativa di settori strategici come il governo del
territorio, l’attività edilizia ed urbanistica, il commercio e la sanità.
6) NELLA SECONDA CON L’ADOZIONE DI TESTI UNICI, solo per riordinare le leggi
vigenti senza apportare modifiche sostanziali ma da varare entro tempi certi:
al 30 settembre 2012 (Governo del Territorio), 31 dicembre 2012 (Turismo), 30
giugno 2013 (Commercio), 31 dicembre 2013 (Artigianato e industria), 30
giugno 2014 (Agricoltura), 31 dicembre 2014 (Sanità e servizi sociali).
7) SPAZIO ALLA AMMINISTRAZIONE DIGITALE con messa a sistema dei servizi
infrastrutturali della community network, per: l’interoperabilità, la
cooperazione applicativa favorendo anche la gestione dei servizi in forma
associata; una decisa semplificazione sui procedimenti dello Sportello unico
per le attività produttive e per l’attività edilizia (Suape); attivare
conferenze di servizi, anche in via telematica, far accedere agli stessi
servizi telematici utilizzando la Pec (Posta elettronica certificata) anche
cittadini e imprese in collaborazione con associazioni di categoria e ordini
professionali; favorire lo scambio di comunicazioni tra le pubbliche
amministrazioni; individuare banche dati d’interesse regionale; attivare
processi di diffusione via web dei dati pubblici e delle informazioni che
hanno un valore nell’economia della conoscenza e devono quindi essere
facilmente e gratuitamente accessibili da cittadini ed imprese; incentivare
mediante l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’amministrazione
digitale e la semplificazione amministrativa, i progetti presentati da enti
pubblici del territorio, volti a trasformazioni organizzative di impatto
rilevante e misurabile sulla semplificazione e sulla fruibilità dei servizi.
8) LA LEGGE FISSA TEMPI CERTI DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI in 30 giorni
indicando di conseguenza le date per la conclusione dei procedimenti
amministrativi nelle diverse materie e fissa penalità nei confronti dei
dirigenti responsabili di ritardi, introducendo un indennizzo monetario (70
euro al giorno per un massimo di 2.000 euro) che non sostituisce il
risarcimento del danno.
9) EDILIZIA – I titoli abilitativi per l’attività edilizia sono ridotti a due
tipologie: la segnalazione certificata di inizio attività (Scia)
obbligatoria, che sostituisce la Dia (Denuncia di inizio attività) e si
ottiene su istanza dell’interessato che può avvalersi della
autocertificazione del progettista e di altri tecnici abilitati, anche per
costruzioni in aree sottoposte a vincolo ambientale. La Scia che finirà per
regolamentare una quota rilevante delle attività edilizie, consente di
avviare i cantieri già alla presentazione, ovvero quando assumono efficacia
assensi, autorizzazioni o pareri richiesti dalla normativa, anche nel caso in
cui questi non siano certificati e allegati all’istanza. Altro titolo
abilitativo è Il permesso di costruire applicabile per le opere non soggette
a Scia obbligatoria. Si acquisisce mediante procedimento su istanza
dell’interessato ed anche in questo caso con autocertificazione del
progettista o di altri tecnici abilitati”.