Snellimento delle procedure
amministrative, riduzione del numero delle norme esistenti,
soppressione degli oneri amministrativi ‘inutili’ che gravano sui cittadini
e sulle imprese, agevolazione dell’adempimento di quelli necessari per
garantire un livello di tutela adeguato e per assicurare lo svolgimento delle
pubbliche funzioni. Sono i punti centrali caratterizzanti il Testo unico in
materia di artigianato, il provvedimento predisposto dalla Giunta regionale
che raccoglie sei leggi regionali e sul quale il Consiglio regionale,
stamani, ha espresso all’unanimità il proprio voto positivo.
L’atto, che mira sostanzialmente alla razionalizzazione e semplificazione
normativa e procedurale e all’individuazione di un fondo unico per le risorse
a sostegno delle imprese, ricomprende in un’unica legge almeno sei normative
precedenti, a partire dal vecchio testo unico dell’artigianato del 1990 fino
all’ultima disciplina per le estetiste del 2009.
Viene riconosciuto il
ruolo di primaria importanza dell’impresa artigiana per il consolidamento, la
crescita e la qualificazione del sistema produttivo, per lo sviluppo del
territorio e per il raggiungimento degli obiettivi di buona e piena
occupazione.
SCHEDA. Il presente progetto di riordino normativo, “Testo unico in materia
di Artigianato” racchiude l’intera disciplina legislativa regionale
vigente in materia di artigianato. Attraverso questo atto vengono ricomprese
in un’unica legge almeno sei normative precedenti, a partire dal vecchio
testo unico dell’artigianato del 1990 fino all’ultima disciplina per le
estetiste del 2009. In sostanza, l’intera normativa regionale
sull’artigianato viene semplificata e resa più leggibile e riassunta in un
testo unico di soli 55 articoli, l’ultimo dei quali abroga dieci leggi
preesistenti e cancella molti articoli e commi di norme ormai superflue,
confermando tutte le parti essenziali della legislazione accumulatasi in
Umbria negli ultimi 22 anni, a partire dagli strumenti di crescita e di
incentivi al settore.
Si tratta di un provvedimento che riconosce il ruolo di primaria importanza
dell’impresa artigiana per il consolidamento, la crescita e la qualificazione
del sistema produttivo, per lo sviluppo del territorio e per il
raggiungimento degli obiettivi di buona e piena occupazione. Tra le
finalità, la promozione, da parte della Regione, dello sviluppo, oltre alla
valorizzazione e la tutela dell’artigianato nelle sue diverse espressioni
territoriali, artistiche e tradizionali, attraverso politiche per lo sviluppo
d’impresa, l’accesso al credito, lo sviluppo tecnologico ed organizzativo, la
promozione delle produzioni, la tutela e la valorizzazione dell’artigianato
artistico, la formazione e l’occupazione.
Vengono fatte scelte essenziali, come la decisione di ricondurre tutte le
disposizioni normative in un quadro di coerenze facilmente leggibili e tutte
le risorse finanziarie, prima disperse in tanti capitoli di bilancio, in un
unico fondo dal quale attingere con due sole destinazioni, spese correnti e
spese per investimenti.
Fra le novità più importanti, frutto anche delle semplificazioni introdotte
di recente a livello nazionale, la possibilità concreta di aprire una nuova
attività artigianale solo con una comunicazione alla Camera di Commercio.
Molti gli organismi aboliti. Una sola commissione regionale di cinque membri,
non retribuiti, sostituirà due commissioni provinciali e tutte le funzioni
autorizzative e di controllo faranno capo a tre soli enti Regione, Comuni e
Commercio di Commercio.
Verranno ridotte anche le norme sui marchi di qualità ed avranno invece un
ruolo molto importante le agenzie per le imprese con funzioni di
sussidiarietà; mentre ai fini del nuovo apprendistato giovanile viene
valorizzata la figura del maestro artigiano, inteso come soggetto incaricato
di trasmettere saperi artistici, ad esempio come nel mondo della ceramica o
della lavorazione dell’oro. Attenzione particolare è stata dedicata al mondo
degli acconciatori e degli estetisti: sarà possibile aprire nuove attività
con la semplice presentazione di una pratica Scia, ma verranno intensificati
controlli ai fini di reprimere l’abusivismo in queste professioni.