Il Consiglio regionale dell’Umbria ha
concluso la prima giornata della sessione di bilancio approvando la legge
finanziaria (20 voti favorevoli e 8 contrari), il collegato (20 sì e 7 no) e
il bilancio dell’Assemblea regionale (27 sì).
Di seguito, si riporta l’intervento di Luca Barberini:
“In un contesto che vede il Paese
attraversare una crisi senza precedenti, con i debiti al 121 per cento del
Pil e il rischio di finire come la Grecia, la manovra economica della Regione
Umbria non aumenta la pressione fiscale, come è stato costretto a fare il
Governo, e questo è un primo punto qualificante del documento.
Altro
elemento distintivo è l’aver lasciato inalterate le risorse per la coesione
sociale, vale a dire per il welfare e per le famiglie.
È chiaro che il
dibattito più importante lo affronteremo quando si parlerà della Sanità
umbra, che impegna l’80 per cento delle spese del bilancio. È lì che
dovremo riuscire ad incidere, con coraggio e senza abbassare il livello
qualitativo.
Per ciò che concerne il sostegno alle imprese dovremo prendere
di petto la necessità di riformare le Agenzie che sono alla guida e a
sostegno del mondo produttivo regionale, per le quali serve una nuova
‘mission’, oltre al rafforzamento patrimoniale.
Il bilancio fa poco per il
capitolo investimenti perché sono poche le risorse disponibili, ma è giusta
l’attenzione particolare su scuole e opere pubbliche.
Infine la questione
sicurezza, tema sul quale non ci sono bandiere. Serve un segnale politico
chiaro: sostenere la nostra legge e lottare per avere risposte, perché i
cittadini non rinuncino alla tranquillità.
Questo bilancio regionale,
dunque, è un buon punto di partenza ma dovremo raccogliere le sfide dei
nostri territori senza trascurarne nessuno”.