«È necessario mantenere alta l’attenzione sulla sorte delle Industrie Metallurgiche e Isotta Fraschini di Spoleto e attivare provvedimenti urgenti per conservare la loro presenza in Umbria e tutelare i circa 250 dipendenti».
Lo chiede il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini in un’interrogazione a risposta immediata (che verrà discussa nei prossimi giorni), presentata alla Giunta regionale, “per sapere quali iniziative intende mettere in atto per scongiurare il ridimensionamento o la chiusura di queste due importanti realtà industriali attive da anni nel territorio spoletino”.
«Entrambi gli stabilimenti sono da tempo in crisi – spiega Barberini – e, nel settembre 2012, le società proprietarie hanno fatto ricorso al Tribunale di Spoleto per accedere alla procedura di concordato e presentato una proposta e un piano aziendale, basati sulla continuità aziendale, che prevedono la possibilità di cedere le aziende entro un biennio, mantenendo le strutture produttive e tutelando i livelli occupazionali.
Ad oggi, però, nonostante risultino interessanti per la loro specificità e per le significative professionalità espresse, sembrano non esserci concrete manifestazioni di interesse per l’acquisto delle due società, e gli stessi interventi portati avanti dalla Regione Umbria non trovano adeguato sostegno da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che deve dare concreta attuazione al tavolo di crisi aperto anche per queste realtà produttive.
È evidente che, se questa situazione dovesse perdurare, le due aziende sarebbero definitivamente destinate alla chiusura, provocando un enorme danno all’economia del territorio spoletino già colpito, più di altri nella nostra regione, da una profonda crisi finanziaria e occupazionale.
In questo quadro – conclude Barberini – è necessario un impegno forte della Giunta regionale e delle istituzioni tutte per evitare lo smantellamento di due delle principali realtà industriali presenti a Spoleto che, oltre a garantire direttamente importanti livelli occupazionali, producono riflessi significativi anche per l’ampio indotto di riferimento. Anche il gruppo Casti, proprietario dei due stabilimenti, deve impegnarsi maggiormente nella ricerca di possibili partner industriali, assicurando più trasparenza e collaborazione con le istituzioni locali».
L’interrogazione di Barberini è stata discussa nel question time del 17 settembre.
Nell’evidenziare che questo rappresenta “uno dei temi di crisi industriale
di maggiore rilievo della nostra regione”, l’assessore regionale allo
Sviluppo economico, Vincenzo Riommi ha assicurato che da “oltre un anno e
mezzo la Regione sta seguendo questa partita. La criticità di queste due
aziende non è rappresentata dalle difficoltà di mercato che ci sono nel
loro settore (automotive, edilizia), ma la difficoltà vera è rappresentata
dalla criticità in termini finanziari del gruppo Casti, che ha portato le
due aziende in una condizione di improcedibilità finanziaria ordinaria, con
rischi molto seri anche sulla possibilità di continuare a operare. Sulla
vicenda sono stati messi in atto moltissimi percorsi, anche di concerto con
il ministero dello Sviluppo economico, purtroppo però la proprietà non ha
mai dato disponibilità a percorsi di un certo tipo. Nei mesi scorsi sembrava
essere maturata la possibilità di un subingresso in tutte e due le società
di nuovi soci che progressivamente avrebbero acquisito il controllo (per
Isotta manifestazioni d’interesse di un primario gruppo francese operante
nel settore; per Ims manifestazione d’interesse formale di un gruppo
rilevante di origine israeliana), ma i termini di questa vicenda non si
stanno chiudendo. E la cosa ci preoccupa perché seppure da parte del
management ci vengono segnali di tranquillità, il Gruppo non si è reso
disponibile a partecipare, domani, al tavolo di monitoraggio programmato al
ministero dello Sviluppo economico, per capire lo stato dell’arte della
vicenda. La Regione continuerà a lavorare, insieme al ministero ed ai
Commissari, che da questo punto di vista stanno dando un contributo positivo,
per arrivare il più rapidamente possibile alla buona conclusione della
vicenda”.
Barberini si è detto “convinto del buon lavoro che sta portando avanti la
Regione, ma nelle parole dell’assessore – ha detto – trovo la conferma
che il gruppo industriale che sovrintende queste realtà produttive non
riesce a dare le più ampie garanzie. Per questo è importante continuare a
lavorare di concerto con il ministero dello sviluppo economico, cercando di
trovare soluzioni esterne per garantire lo sviluppo di queste aziende”.