E.ON DI TERNI: “NO AL TRASFERIMENTO DELLA STRUTTURA E CERTEZZE SUL FUTURO DEI LAVORATORI” – Barberini chiede alla Giunta regionale se mantenere il protocollo d’intesa con la multinazionale tedesca

commisssione

“La E.On di Terni è uno dei poli di produzione di energia rinnovabile più importanti e qualificati del centro Italia e rappresenta una risorsa strategica per lo sviluppo dell’Umbria: occorre fare immediata chiarezza sulla sorte della struttura, avere certezze sul futuro dei numerosi lavoratori precari e valutare se è opportuno mantenere il protocollo d’intesa siglato dalla Regione Umbria con la multinazionale tedesca”.

Lo sostiene il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, in un’interrogazione a risposta scritta presentata all’Esecutivo di Palazzo Donini per sapere “quali iniziative intende mettere in atto per scongiurare il depotenziamento del centro direzionale E.On a Villa Valle di Terni e il trasferimento in altra sede del personale con funzioni direzionali e di funzioni di staff”.
“La situazione della E.On di Terni – spiega l’esponente del Pd – è molto preoccupante perché l’azienda, negli ultimi mesi, ha inspiegabilmente bloccato tutti gli investimenti nei propri siti produttivi in Italia per indirizzarli in altri Stati europei ed extraeuropei. Inoltre, senza alcun confronto con i sindacati e con le istituzioni locali, ha deciso di dislocare il personale impiegato nella sede umbra in un’altra società, attraverso uno scorporo che appare propedeutico al trasferimento delle attività all’estero, probabilmente in Romania. Tale operazione sembra, di fatto, destinata a imporre ai lavoratori di scegliere tra lo spostamento in altro Stato e il licenziamento, oltre a permettere all’impresa di non procedere al rinnovo dei contratti di lavoro, prossimi alla scadenza, stipulati con numerosi giovani dipendenti. In questo quadro, è facile pensare che sarebbero gravissime per il territorio regionale le conseguenze sul piano occupazionale, sociale ed economico. È dunque necessario chiarire, al più presto, le reali intenzioni della multinazionale tedesca e attivarsi per tutelare lo stabilimento umbro e il patrimonio di professionalità espresso”.
Nell’interrogazione presentata Barberini sottolinea, inoltre, che “il comportamento tenuto da E.On non sembra assolutamente in linea con gli ambiziosi obiettivi individuati nel protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione Umbria, nel giugno 2011, per sviluppare la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili da potenziare e realizzare nel territorio regionale” e chiede alla Giunta regionale “se, alla luce degli atteggiamenti e delle iniziative recentemente assunti da E.On., in palese contrasto con i principi previsti, ritiene opportuno mantenere l’accordo”.
Il consigliere del Pd evidenzia, infine, che “le organizzazioni sindacali hanno chiesto, da tempo, l’apertura di un tavolo di confronto con la società, con i rappresentanti dei lavoratori e con le istituzioni locali e nazionali” e che “sono state numerose le prese di posizione di parlamentari umbri, che hanno sollecitato un incontro con il ministro dello Sviluppo economico proprio per le pesanti ripercussioni occupazionali e sociali che il trasferimento della E.On. di Terni avrebbe sul territorio regionale”.

Barberini chiede, quindi, di sapere “se tale incontro si è svolto, l’eventuale esito dello stesso e gli atti e gli impegni che ne sono scaturiti”.

Ti potrebbe interessare anche...