Il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini esprime “grande soddisfazione per il finanziamento, da parte della Giunta regionale dell’Umbria, dell’intervento di recupero della fonte monumentale di Verchiano a Foligno, un simbolo della storia della montagna folignate, gravemente danneggiata dal terremoto del ’97 e mai più riqualificata”.
A sollevare la questione era stato proprio Barberini che, lo scorso 2 febbraio, aveva presentato un’interrogazione all’Esecutivo di Palazzo Donini per sollecitare la Regione ad “assicurare la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’antica struttura”.
“Ringrazio la Giunta regionale – afferma l’esponente del Pd – per aver compreso l’importanza dell’intervento e per aver dato una risposta significativa, stanziando circa 200mila euro. Questo è il segnale che si continua a investire sui beni monumentali lesionati dopo il terremoto del ’97 e sulla valorizzazione dei territori montani, creando nuove opportunità di crescita attraverso la promozione delle risorse culturali e ambientali che esprimono. Ora – evidenzia Barberini – sta agli enti locali promuoverne lo sviluppo come attrazione culturale e turistica espressione di un territorio che ha grandi potenzialità”.
“La fontana – riferisce ancora Barberini – è databile intorno al XVI secolo ed è detta ‘Fonte dei Trinci’, in riferimento alla nobile dinastia folignate. È una struttura pubblica che sorge lungo la cosiddetta ‘Via longobarda’, detta anche ‘Via della Spina’, che nell’antichità rappresentava un’arteria di comunicazione molto importante, collegando Umbria e Marche. L’opera è arricchita da diversi elementi architettonici e contiene gli stemmi del Comune di Foligno, del Castello di Verchiano e di una nobile famiglia della zona. Nel 1997 è stata gravemente danneggiata dal sisma e poi puntellata perché rischiava di crollare. Nel 2008 il Comune di Foligno aveva elaborato un progetto per il consolidamento e il recupero della fonte con fondi relativi alla ricostruzione post sisma, ma i lavori non erano mai stati avviati per mancanza di risorse dopo i tagli ai trasferimenti statali, determinando un ulteriore deterioramento della struttura. Con lo stanziamento di questi fondi, è finalmente possibile recuperare un simbolo dell’antica civiltà folignate che meritava di essere salvaguardato”.