MARCHIO “PATRIMONIO D’ITALIA”, BARBERINI BACCHETTA LA BRAMBILLA

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“Non conosce territori e risorse: emblema di un Governo al capolinea. Gli eventi esclusi vanno avanti lo stesso”

«La scelta del ministro Brambilla di escludere manifestazioni come la Quintana di Foligno, le Infiorate di Spello, le Gaite di Bevagna, il Calendimaggio di Assisi, i Giochi de le Porte di Gualdo Tadino e tanti altri importanti eventi umbri dal marchio “Patrimonio d’Italia” è l’emblema di un Governo al capolinea, non in sintonia con le comunità locali e incapace di coglierne identità e risorse».
È il commento del consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, rispetto alla decisione del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, di non assegnare il marchio “Patrimionio d’Italia” a «tante eccellenti manifestazioni umbre».
«Oltre a dimostrare di non conoscere l’Umbria, le sue tradizioni, la sua cultura e le sue ricchezze – sottolinea Barberini – il ministro Brambilla ignora il prezioso patrimonio umano e sociale che certe iniziative sono in grado di esprimere, dando un forte contributo allo sviluppo dei territori e alla promozione dell’immagine dell’Umbria in Italia e all’estero. Il giudizio del Governo rammarica quanti vivono e sostengono questi eventi, che auspicano un imminente ravvedimento. Il consenso del ministro Brambilla non è, comunque, fondamentale: ai tanti volontari che animano le tante manifestazioni escluse dal marchio e alle migliaia di spettatori che ogni volta sono in grado di attirare, non serve certo l’approvazione del ministro per andare avanti con entusiasmo e impegno. A tutti, in ogni caso, non mancherà certo il sostegno delle istituzioni locali».

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