Il Consiglio regionale ha approvato
all’unanimità una proposta di risoluzione della II Commissione che impegna
la Giunta regionale a “compiere al più presto ogni azione ritenuta utile
affinché il Governo ed il Parlamento possano rapidamente stanziare ulteriori
risorse finanziarie per il completamento della ricostruzione delle opere e
degli edifici danneggiati dagli eventi sismici avvenuti in Umbria negli anni
1997, 2000 e 2009 ”.
Il testo approvato scaturisce da una mozione
presentata dai consiglieri Barberini e Smacchi (PD) poi fatta propria dalla
II Commissione.
Nel documento si prende atto che il “lavoro svolto fin qui dalle
istituzioni locali umbre nell’opera di ricostruzione è stato ed è molto
importante, confermando che il modello e gli strumenti messi a disposizione
sia sul piano normativo che attuativo hanno consentito di governare un
processo di grande complessità con coerenza rispetto agli obiettivi
prefissati”. Si rileva poi che i luoghi colpiti dagli eventi sismici
susseguitisi in Umbria necessitano di opere di varia entità e di diversa
urgenza. Per quanto riguarda il Terremoto del 2009 (Marsciano, Deruta,
Perugia ed altri) si ritiene necessario emanare l’ordinanza per la
ricostruzione pesante ed utilizzare le risorse prelevate con le accise sulla
benzina, incrementate con quelle messe a disposizione dal fondo nazionale
della Protezione Civile, alla luce della legge 10/2011 cd.
‘Milleproroghe’, che prevede il Cofinanziamento degli interventi tra
Regione e Stato centrale. Ciò per dare ricovero a tutte le centinaia di
famiglie che sono ancora fuori dalle proprie abitazioni”.
Nella risoluzione si precisa poi sulla base della precedente normativa per
altri eventi sismici nel resto dell’Umbria, si ritiene che “debba essere lo
Stato centrale a fornire le risorse necessarie per completare la
ricostruzione, secondo il criterio seguito sin dall’inizio della stessa. Gli
interventi riguardano la ricostruzione del sisma che ha colpito Narni nel
2000 per cui sono necessari interventi per edifici (abitazioni) dichiarati
parzialmente inagibili, per un ammontare complessivo di circa 7 milioni di
Euro. Per il completamento della ricostruzione del terremoto che ha
interessato una considerevole parte del territorio umbro, a partire da
Foligno, nel 1997, “occorrono poi risorse importanti, dando priorità alla
ristrutturazione delle abitazioni contigue e confinanti con edifici già
risistemati. Si individua, infine, la necessità di fare una ricognizione dei
fabbisogni che ricomprenda opere pubbliche, beni culturali, opifici ed altro,
sulla base del programma della Giunta regionale”.