Non siamo in cerca di attenzione e non ci interessano le provocazioni politiche, le nostre proposte sulla riforma sanitaria regionale hanno il solo scopo di contribuire a migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini umbri, in un contesto di contrazione delle risorse: pretendiamo rispetto e auspichiamo un confronto serio, in assenza del quale siamo pronti a portare il nostro documento fino in Consiglio regionale».
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Luca Barberini, Eros Brega e Andrea Smacchi replicando a quanto dichiarato dall’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, ad alcuni organi di informazione, circa le misure di riordino e razionalizzazione del servizio sanitario regionale da loro presentate.
«Siamo sorpresi dalla presa di posizione dell’assessore Tomassoni – affermano Barberini, Brega e Smacchi – e sconcertati dai toni utilizzati, oltre che dal modo in cui ha voluto renderla nota, visto che durante la riunione del gruppo consiliare non ha fatto alcuna osservazione, limitandosi a dire che avrebbe preso in esame le nostre idee: dovrebbe avere maggiore rispetto delle idee e delle proposte degli altri, perché tutte possono contribuire ad arricchire il dibattito e la sintesi. Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad appoggiare i cambiamenti necessari senza preconcetti e senza arroccamenti territoriali, ma non vogliamo riforme calate dall’alto, come ha giustamente rilevato la stessa presidente Marini in un recente confronto con il Governo: qui dovrebbe essere fatto altrettanto.
Diciamolo chiaramente: la riorganizzazione presentata dalla Giunta regionale non incide profondamente sulla riduzione dei costi, mentre gli ultimi tagli annunciati dallo Stato ci impongono un ulteriore passo in avanti e una riforma vera, tesa dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di razionalizzazione, e non una modifica parziale utile ad accontentare direttori, consulenti e commissari. Basta inutili doppioni, basta inutili proroghe: dobbiamo agire ora con forza, ottimizzando le risorse, per evitare di dover chiedere domani agli umbri ulteriori sforzi per sostenere il servizio sanitario regionale. Le nostre proposte – sottolineano i tre consiglieri del Pd – vanno proprio in questa direzione e hanno già trovato diversi riscontri positivi, oltre ad attestazioni di stima e di condivisione provenienti sia dalla società civile sia da chi opera nel mondo della sanità.
Registriamo, infine, il protagonismo di alcuni sindaci, da ultimo quello della città Perugia (forse anche a titolo di presidente Anci), a cui sommessamente ci permettiamo di ricordare che il senso di responsabilità non si misura soltanto nel sostenere la presenza di due aziende sanitarie regionali e due aziende sanitarie ospedaliere, ma anche nel promuovere una riforma veramente utile a garantire una sanità pubblica efficiente e accessibile per tutti.
Al Partito democratico, alle forze di centro sinistra e a tutta la comunità regionale, chiediamo di avere più coraggio e di aprirsi a un confronto autentico per arrivare a scelte davvero incisive e condivise, come chiesto dallo stesso segretario del Pd Bersani, in una recente intervista, per superare insieme il difficile momento storico che stiamo vivendo».