Il Consiglio regionale dell’Umbria ha
approvato con 20 voti favorevoli (Pd, Pdl, Udc, Psi, Idv-Dottorini), 4
contrari (Zaffini, De Sio, Lignani Marchesani, Fd’i, e Brutti, Idv) e una
astensione (Goracci, Cu) la mozione firmata dai consiglieri Oliviero
Dottorini (Idv, primo firmatario), Massimo Buconi (Psi), Luca Barberini,
Fausto Galanello, Manlio Mariotti e Andrea Smacchi (Pd) che “comprendendo
le finalità di un disegno di riforma degli uffici giudiziari rivolto a
definire criteri di funzionamento più razionali, innovativi ed
economicamente sostenibili e, a regime, a garantire un migliore servizio
della giustizia ai cittadini”, chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di
“operare di concerto con le istituzioni locali e i vertici giudiziari
umbri, nei confronti del ministero della Giustizia, perché adotti
provvedimenti correttivi delle norme di riforma che consentano la
costituzione di presidi giudiziari con funzioni di sezioni distaccate in
quelle realtà, come Orvieto, dove vengono soppressi i tribunali così da
favorire un ordinato e funzionale percorso di entrata a regime della riforma
stessa.
A fare appello ai presidenti dei tribunali competenti affinché si
avvalgano delle disposizioni dell’articolo 8 del decreto legislativo 155, e
al fine di evitare possibili disfunzioni, disagi organizzativi nella fase di
avvio della riforma e adottino opportuni accorgimenti, anche tramite il
temporaneo e transitorio utilizzo degli immobili da sedi di sezioni
distaccate soppresse per svolgere servizi amministrativi di prossimità
nell’interesse dei cittadini e degli operatori. Infine impegna la Giunta ad
adoperarsi affinché la nuova geografia regionale degli uffici giudiziari nel
conseguente processo di decentramento degli stessi trovi un riscontro nella
definizione dei bacini degli utenti che dovranno utilizzarli, secondo criteri
di adeguatezza delle strutture di collegamento e tempi rapidi per
l’accesso”.
Il testo è stato approvato con un emendamento, presentato dallo stesso
relatore, che interviene sull’ultima parte delle premesse evidenziando che
“numerose amministrazioni locali interessate dalla riforma hanno approvato
all’unanimità ordini del giorno per il mantenimento dei presidi di
giustizia, formalizzando la disponibilità dell’Amministrazione comunale a
concedere la sede del tribunale gratuitamente, mettendo a disposizione anche
personale comunale per l’ufficio del giudice di pace”.